(superabile.it) A pochi giorni dal ballottaggio Casa al plurale, il coordinamento delle strutture per disabili e minori in difficoltà, interroga i candidati. Questi i temi: inadeguatezza delle rette, integrazione sociosanitaria, progetti personalizzati, diritto alla felicità, responsabilità
Cosa farebbe virginia Raggi per le case famiglia di Roma? E cosa invece ha in mente Giachetti? A pochi giorni dal ballottaggio tra i due aspiranti sindaco della capitale, ci pensa il coordinamento della case famiglia per minori e disabili “Casa al plurale” a proporre un terreno di confronto concreto e non ideologico, invitando Giachetti e Raggi a una “interrogazione last minute”.
Cinque le domande poste ai due candidati.
Rette e rischio chiusura. La prima domanda riguarda i fondi destinati a queste strutture. “Il comune di Roma attualmente stanzia per le case famiglia la metà di quel che serve – rammenta Casa al Plurale, facendo riferimento al suo ‘Studio sui costi standard delle comunità di accoglienza’ – Per le persone con disabilità il Comune di Roma stanza 15 milioni di euro, mentre quello di Torino 60 milioni.
Al momento a Roma ci sono 400 persone in lista di attesa.
A Torino nessuno. Inoltre, se dovessimo usare solo i soldi stanziati dal Comune, un operatore sociale guadagnerebbe 3,86 euro netti per ogni ora lavorata. Per non parlare delle rette per i minori: in questo caso, il compenso sarebbe pari a 1,54 €” … continua